
Il Cerchio di Legno apriva per la prima volta le sue porte quattro anni fa, il 9 settembre 2018. Nasceva come luogo fisico, ma il laboratorio teatrale immaginato, voluto e realizzato da Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz, era e continua ad essere soprattutto un’idea, un ideale, un concetto che coniuga arte, apprendimento e condivisione, solido abbastanza per affrontare gli ostacoli e gli imprevisti che la pandemia, con il suo strascico di conseguenze varie ed eventuali, ha disseminato sulla sua strada. Senza mai perdersi d’animo, i due docenti si sono impegnati con tenacia nel mantenere vivo e vitale il loro progetto e, dopo la pausa estiva, sono pronti a ripartire anche per questa nuova stagione, nel week end del 17 e 18 settembre 2022.
Per omaggiare il Cerchio e magari incuriosire chi non lo conosce, ho pensato di ripercorrere in breve lo scorso anno di lezioni: dieci mesi di incontri in un percorso coinvolgente e variegato che ha spaziato dalla prosa al musical e che ho avuto la fortuna di poter vivere in prima persona (in veste di uditrice) dall’inizio alla fine.

Il viaggio è cominciato a settembre 2021 con Henrik Ibsen e lo studio approfondito di una scena tratta da Casa di bambola: stagiste di età diverse si sono confrontate in uno dei dialoghi più complessi del dramma, tra due personaggi femminili, Nora Helmer e Kristine Linde, pieni di sfumature da scoprire e interpretare.
È poi stata la volta del fascino visionario e passionale delle Nozze di sangue di Federico Garçia Lorca: un lavoro molto intimo, di cui mi è rimasto un ricordo speciale, in particolare ripensando alla ricostruzione delicata e sentita di uno dei dialoghi fra la Sposa e la domestica.
Lo step successivo ha portato ad uno dei workshop più intensi e impegnativi, quello dedicato a Il cerchio di gesso del Caucaso di Bertolt Brecht: grande partecipazione da parte di tutti, indimenticabili le interpretazioni dei ruoli di Azdak e Grûza.
E dopo tanta prosa, l’incontro di dicembre 2021 si è basato sul celeberrimo musical Chorus Line: musica, colori, sorprese e una piccola esibizione finale, aperta anche a parenti e amici, che si è rivelata piena di emozioni e commozione.

Il 2022 si è invece aperto all’insegna delle Allegre comari di Windsor, ma, attenzione, le stagiste non hanno lavorato sul testo di Shakespeare, bensì su quello dell’opera verdiana Falstaff, il cui libretto è firmato da Arrigo Boito: un approccio molto originale che ha dato modo alle allieve di misurarsi con registri recitativi diversi dal solito.
Nei mesi successivi l’insegnamento si è concentrato sul canto e sulla preparazione dell’esibizione con cui far partecipare le allieve allo spettacolo di fine anno della scuola di danza 77bisdance di Verona. Per tale esibizione, Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz hanno scelto un brano corale del musical Company di Stephen Sondheim, curandone la preparazione canora e la coreografia.
Si parla di Sondheim, quindi di qualcosa di tecnicamente parecchio difficile: le prove, mese dopo mese, sono state una bella e faticosa sfida sia per le allieve che per gli insegnanti. Gli applausi ricevuti sul palco del teatro Camploy di Verona, il 5 giugno 2022, hanno però ripagato degli sforzi fatti e riempito tutti di soddisfazione, comprese noi uditrici in platea.

Un’avventura lunga un anno si è conclusa in bellezza e credo che chiunque di noi vi abbia preso parte si sia portato via preziosi ricordi e tanta conoscenza in più.
Ora che una nuova stagione sta per cominciare, spero che il mio piccolo resoconto di quel che il Cerchio di Legno è in grado di offrire possa essere utile, incuriosire e magari spingere qualcuno di voi che mi sta leggendo a provare questa esperienza.
Luca Giacomelli Ferrarini e Cristian Ruiz vi aspettano a Verona. Per informazioni visitate la pagina Instagram o la pagina Facebook del Cerchio di Legno.

Pensa, credi, sogna e osa – Walt Disney