Dalla finestra si vede un sogno

La finestra è pensiero, un sipario, sfogliare di pagine, il finestrino di un treno, uno schermo. Oltre, tante prospettive di libera immaginazione. Racconterò di tutti i sogni che vedo. (*Non faccio uso dell'AI per scrivere gli articoli)

Le metro invisibili: un viaggio in “stereo” dentro Milano e dentro di noi

E se il tempo non fosse una linea di eventi, ma un punto?

Esce oggi il primo libro di Mico Argirò, che ho avuto la possibilità di leggere in anteprima. L’autore è un cantautore e un musicista e si vede, perché questa storia è forse come una lunga canzone, un flusso di coscienza su un pentagramma. In effetti le sue stesse pagine a livello visivo potrebbero far pensare a una sorta di spartito: Mico Argirò ha infatti ideato quella che lui definisce scrittura stereo e ogni pagina è divisa in tre spazi paralleli, con l’intento di restituire le diverse percezioni sensoriali del protagonista, le stesse sensazioni che ognuno di noi sperimenta mentre si muove fra gli altri, un misto di impressioni uditive, visive, emotive, sprazzi di ricordi, pensieri sparsi.

Davvero interessante come espediente. Chissà se si potrebbe applicare a un testo più complesso, ma di certo funziona bene con questo, che, come dicevo, è un flusso di coscienza, frammentato e musicale. Si tratta di un percorso, reale e onirico, all’esterno e all’interno. Il protagonista, voce narrante, vaga per Milano, muovendosi attraverso le varie stazioni della metropolitana. Percorre la città e i meandri di se stesso, alla ricerca di una misteriosa lei che ha perduto e anche di un senso, di risposte e nuove domande, direzioni, desideri.

Mi è parso quasi un viaggio dantesco, in solitudine. Milano non è l’inferno, ma neanche un paradiso. Direi che assomiglia più a un purgatorio, piena di una folla variopinta e distratta, impegnata ad uscire e ad entrare dai tornelli dei binari. Ogni capitolo una fermata, atmosfere e persone diverse, una Milano che si staglia ogni volta autentica e molto ben descritta, nei suoi colori, nelle contraddizioni, nella varietà di quartieri, odori, sapori. Varie fermate mi sono note, le ho riconosciute e ritrovate nelle loro peculiarità.

Ma c’è anche una Milano sognata, mitologica, dove si fanno incontri impossibili, anche illustri (li scoprirete leggendo) e si filosofeggia riflettendo sul tempo che scorre, la fiducia da ritrovare. Personalmente mi è piaciuto l’incontro al Monumentale, con un’anima speciale.

Ringrazio Mico Argirò per avermi proposto Le metro invisibili in anteprima. Il suo è un esordio originale, il cui pregio principale è soprattutto nella voglia di sperimentare una forma diversa di racconto, che risulta immersiva per il lettore, lo spinge a partecipare, a riflettere sulle varie sollecitazioni sensoriali. Complimenti davvero per l’idea.

E per fruirne appieno consiglio una lettura filata, senza fermarsi. Il libro è breve, lo consente. Scendete con il protagonista nella metropolitana di Milano, guardatevi intorno, osservate. Osservatevi.

E se, con un rumore bianco, si potesse passare da una realtà a un’altra?

(Edizione Underground novembre 2023

Pagine 122)

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