
Dieci anni.
Che sembrano la metà e il doppio, per quanto veloci ma intensi sono trascorsi.
Dieci anni fa, il 2 ottobre 2013, Romeo e Giulietta-Ama e Cambia il Mondo, prodotto da David Zard, con la regia di Giuliano Peparini, debuttava all’Arena di Verona e la sera dopo, il 3 ottobre, arrivava in tv, in diretta. Io avevo un impegno, lo registrai, per poi guardarmelo nel pomeriggio del 4 ottobre.
E qui nascono immediate riflessioni alla sliding doors… Noioso e inutile raccontare perché abbia deciso, quel giorno fatidico, di registrare lo spettacolo, ma se non lo avessi fatto? Se non lo avessi visto o avessi persino ignorato la sua esistenza? Sarei la stessa persona che sono ora?
Difficile spiegare le emozioni di quei primi tempi. Romeo e Giulietta generò una sorta di euforia collettiva. Ricordo il mio primo viaggio, agitata come una bambina anche se avevo passato i quaranta, la folla del Gran Teatro di Roma, lo spettacolo visto dalla prima fila, in un turbine di colori, suoni, sensazioni… L’unica foto che pubblico qui è proprio di quel sabato di metà novembre, durante il leggendario reprise finale, che trascinava sempre gli spettatori ammaliati sotto palco, tutti a cantare insieme ‘Siamo i re del mondo‘. Allora si trattava di una magia particolarmente speciale, quella dell’inizio, quando mi pareva tutto favoloso ed enorme e credevo che si sarebbe fermato lì, al sogno di una sera, da conservare tra due pagine di memoria.
E invece no. Dopo quella sera ce ne sono state molte altre. Molte città, molti teatri. Ho rivisto lo spettacolo ventitré volte, tra il 2013 e il 2018. Solo la punta dell’iceberg, comunque, perché Romeo e Giulietta è andato oltre se stesso, ha aperto porte e creato strade, mi ha fatto incontrare persone incredibili, mi ha portata dove nemmeno concepivo di voler andare. So che non vale solo per me. So che tanti, in mille maniere diverse e personali, pensano e provano le stesse cose. So che Romeo e Giulietta-Ama e Cambia il Mondo ha davvero cambiato il mondo di tanti di noi.
Questo vorrei dire, che l’arte davvero è in grado di cambiarci, che davvero uno spettacolo, un attore, un personaggio, l’incontro con la magia di un’opera, possono stravolgerci, modificarci, ricrearci.
E quindi sì, se quel 3 ottobre 2013 non avessi registrato Romeo e Giulietta, ora sarei una persona diversa. E non mi interessa sapere chi. Sono troppo presa dal viaggio iniziato dieci anni fa, che continua tuttora, perché quando l’arte ti cambia il mondo te lo cambia per sempre. Non puoi, non vuoi fermarti. Finché hai treni da prendere, debutti da attendere, storie da ascoltare e immaginare. Arte da condividere.
Chiudo queste righe, un po’ confuse ma molto sincere, con uno dei ricordi più significativi. Una sera di maggio, l’Arena di Verona piena di palloncini blu, rossi e bianchi. Chi c’era sa di cosa parlo. A chi non c’era chiedo di immaginare questa cosa magnifica: l’intera arena, proprio tutta quanta, piena di quei tre colori festanti, e la commozione del cast, che, dal palco, si trovava davanti questo spettacolo nello spettacolo. Il ringraziamento di un pubblico innamorato.
Questo era Romeo e Giulietta-Ama e Cambia il Mondo. Questo sapeva creare nei cuori della gente. E un po’ mi lascia l’amaro in bocca che il decennale non sia stato celebrato in modo ufficiale. Ma noi, noi che c’eravamo, noi che siamo cambiati e stiamo ancora viaggiando lo celebriamo qui, dentro il petto, dentro i sogni. Dentro la voglia inesauribile di partire per il prossimo teatro, il prossimo sipario.
Grazie.

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