
L’estate 2023 si sta avviando alla conclusione e uno dei miei migliori ricordi legati ad essa resterà di certo la sera del primo agosto. Nei Giardini della Filarmonica di Roma le luci coloravano il buio e i grandi alberi di blu e di rosso, in cielo brillava una splendente, teatrale luna piena e il vento fresco di tanto in tanto si univa alla musica, creando la scenografia e l’atmosfera ideali per omaggiare uno dei più grandi autori di musical di tutti i tempi, Andrew Lloyd Webber. Dal recente Bad Cinderella al meno noto Joseph and the amazing technicolor dreamcoat, fino ad Evita, Sunset Boulevard e i successi leggendari di Cats, Phantom of the Opera e Jesus Christ Superstar, sul palco della rassegna I Solisti del Teatro hanno preso vita i brani indimenticabili degli spettacoli con cui Lloyd Webber ha fatto la storia del teatro musicale, a Broadway e ovunque nel mondo. Tutto ciò grazie a quattro meravigliosi performer, Giulia Fabbri, Luca Giacomelli Ferrarini, Francesca Longhin e Cristian Ruiz, che per due ore hanno intrattenuto il numeroso pubblico con l’abilità di affascinanti cantastorie.
Voglio diventare un po’ cantastorie anche io e raccontarvi le loro esibizioni e il loro talento.

in “Bad Cinderella”
Se la voce di Giulia Fabbri si può definire luminosa, quella di Francesca Longhin mi fa pensare al vino scuro. Diverse e ugualmente intense, capaci anche a livello espressivo di rendere la complessità di personaggi iconici come Grizabella, Maria Maddalena, Christine Daee, Evita, Norma Desmond: mi sono resa conto di quante figure femminili gigantesche ci siano nei capolavori di Lloyd Webber! E che brani!

in “I don’t know how to love him” (Jesus Christ Superstar)
Giulia Fabbri (che, per la cro, è stata la Mary Poppins italiana ufficiale) non ha temuto i virtuosismi di Think of me e la potenza evocativa di Memory, conquistando applausi entusiasti, e mi è particolarmente piaciuta in Bad Cinderella, mentre Francesca Longhin si è misurata con la struggente passione di I don’t know how to love him e Don’t cry for me Argentina. Il suo momento che ho preferito è stato probabilmente quello di You must love me, poetico e significativo.

in “Music of the night”
(Phantom of the Opera)
E poi Cristian Ruiz: la sua classe e la sua presenza scenica sono indiscusse, una garanzia. È passato senza apparente sforzo dall’animo tormentato di Ponzio Pilato all’eccentricità di Erode, calandosi nel frattempo nei panni impetuosi del Che. Soprattutto ha incantato gli spettatori con il suo Fantasma, in un’interpretazione elegante e delicata di Music of the night, soffusa di fragilità e di una punta di tristezza.

e Francesca Longhin
in “All I ask of you”
(Phantom of the Opera)
Se Cristian Ruiz è diventato il Fantasma, Luca Giacomelli Ferrarini è stato il suo romantico rivale Raoul De Chagny (in un bel duetto con Francesca Longhin), tornando anche a indossare la felina, prorompente personalità del gatto rock Rum Tum Tugger, portato in scena proprio nella passata stagione al Sistina. Sempre in tema Cats, ho amato tanto la Ballata di Billy McCaw. Infine quello che ormai è il suo cavallo di battaglia almeno da un decennio, Gethsemane: l’ho ammirato in questo pezzo in innumerevoli occasioni, nel corso degli anni, ma la meraviglia e il coinvolgimento che riesce a suscitare si rinnovano ogni volta.

in “Gethsemane”
(Jesus Christ Superstar)
E non posso non citare la sua gara di acuti con Giulia Fabbri, sul finale di Phantom of the Opera. Indovinate chi ha vinto.

Luca Giacomelli Ferrarini
nel finale di “Phantom of the Opera”
Tutti bellissimi e trascinanti anche i brani di gruppo, in cui i quattro artisti hanno unito le loro caratteristiche così diverse con grande complicità, come nel pezzo di chiusura Jesus Christ Superstar, incalzante e carico di energia: gli spettatori erano tutti in piedi a battere le mani e non dubito che la maggioranza sarebbe rimasta volentieri lì ad ascoltare più di un bis. Fantastico! Il pubblico che partecipa e restituisce le emozioni condivise a chi sta sul palcoscenico è sempre una delle cose migliori delle esperienze dal vivo.

Il mio breve piccolo racconto di un ricordo si conclude qui. È trascorso un mese, lo so, ho impiegato tanto tempo per riordinare i pensieri e le parole, ma in fondo credo che la bellezza non abbia una data di scadenza e spero che chiunque leggerà queste righe, magari anche fra un anno, avrà voglia di saperne di più su Luca Giacomelli Ferrarini, Francesca Longhin, Cristian Ruiz e Giulia Fabbri e si andrà a vedere un musical o uno spettacolo con loro. Valgono sempre la pena, fidatevi. Sarebbero piaciuti parecchio anche a Andrew Lloyd Webber.
Anzi, non sa proprio cosa si è perso!
*Lo show è stato prodotto da Pigra – Produzione e Spettacolo
*Parte delle fotografie nel testo sono state realizzate in collaborazione con Elisa Lobina
*Dedico un pensiero alla rassegna I Solisti del Teatro che proprio di recente hanno perso la loro direttrice, Carmen Pignataro

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